Alfredo Ravasco, “Il Principe dell’Oreficeria”

Alfredo Ravasco, “Il Principe dell’Oreficeria”

Alfredo Ravasco è stato un orafo, scultore, argentiere e gioielliere, e uno dei maggiori esponenti dell’Art Decò italiana.

Nato a Genova nel 1873, inizia la sua carriera da orafo nella bottega del padre e si trasferisce a Milano per frequentare l’Accademia di Brera dove diventa allievo di Eugenio Bellosio, orafo e cesellatore d’impronta manierista. Apprezzato già dalla fine del XIX sec. nel 1906 inizia a partecipare alle esposizioni milanesi. Nel 1925 crea una sua mostra personale molto apprezzata da critici e nello stesso anno diventa direttore della Scuola del Corallo di Torre del Greco. Mantenendo il suo stile Cinquecentesco arriva alle più grandi rassegne italiane, tra cui la Biennale di Venezia nel 1930 e 1936 e la Triennale di Milano nel 1933.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel tempo sono state numerose le sue opere arricchite con coralli e pietre dure quali malachite, lapislazzulo e calcedonio tra cui: la Tiara di Pio XI, gli scrigni e le teche per la chiesa di San Lorenzo in Palatio al Sancta Sanctorum, il Bastone del comando di Benito Mussolini e la teca nella Pinacoteca Ambrosiana che contiene i capelli di Lucrezia Borgia. Ravasco, si cimenta anche nei restauri e lo fa con l’altare d’oro di Vuolvinio nella Basilica di Sant’Ambrogio di Milano.

Oltre ad essere definito il “Principe dell’oreficeria” era anche un collezionista di arte, infatti, sono state ritrovate numerose opere di gran prestigio nella sua Villa di Ghiffa dove morì nel 1958 all’età di 85 anni. L’opera presente è una scatolina savonette realizzata in oro giallo 750 con rubini cabochon, alcuni mancanti. I bordini a fascia decorati con elementi floreali tipici dell’epoca dividono una superficie lucidata a specchio e arricchita da motivi geometrici niellati, da uno smalto con scheggiature dovute all’uso e all’epoca del bene adornato da motivi di fogliame a ramage. L’interno sabbiato presenta un’incisione, la punzonatura del titolo e due date che ci riportano agli anni 1923 -1924. Il tutto completato dalla firma dell’autore situata sul coperchio esterno.

Possiamo dire che Ravasco nel complesso è uno degli artisti italiani più illustri nella realizzazione di arti applicate e in lui possiamo vedere tutto ciò che ci si aspetta da un’epoca in cui l’espressione artistica decorativa e naturalistica faceva da padrone.

 

Clarissa Girolami

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