I gioielli nel cinema – Parte I
I gioielli nel cinema – Parte I
Oggi parleremo di come i gioielli siano stati centrali in gran parte della filmografia degli anni passati e delle sinergie che sono nate tra il mondo della cinematografia e le importanti Maison di gioielleria internazionali.
Sin dai primi anni del ‘900, i film hanno infatti rappresentato un mezzo per lanciare mode e icone di stile, attraverso l’uso di vestiti e accessori, che contribuivano a caratterizzare il personaggio che li indossava.
Tra gli accessori più significativi troviamo ovviamente insieme agli abiti, anche i gioielli.
Un primo esempio interessante è la Rossella O’Hara interpretata da Vivian Leigh, protagonista indimenticabile del celeberrimo film del 1939, Via Col Vento, mentre sfoggia nel corso delle riprese, gioielli in stile antico, come ad esempio delle grandi spille con cammei, tornate poi alla ribalta proprio grazie alla loro comparsa nel film. Sembra che proprio questa scelta abbia spinto le donne dell’epoca a indossare i gioielli di stile antico ricevuti in eredità dalla famiglia.
Vediamo poi in Caccia al Ladro di Alfred Hitchcock, pellicola del 1955, l’iconica Grace Kelly nei panni dell’affascinante Frances, mentre indossa una superba collana tempestata di diamanti. Leggenda racconta che, in realtà, si trattasse di un falso, forse in metallo e imitazioni di diamanti. Tra l’altro, fu proprio in occasione delle riprese di questo thriller romantico in Costa Azzurra, che ebbe inizio la storia d’amore tra Ranieri di Monaco e Grace Kelly. Quest’ultima indosserà, da qui in poi, quasi sempre e unicamente gioielli firmati da Maison francesi.
Altra icona di stile fu Marilyn Monroe, che nel film Gli uomini preferiscono le bionde del 1953, canta l’ormai famosa frase: “I diamanti sono i migliori amici delle ragazze” citando Cartier, Tiffany, Harry Winston, attorniata da uomini che le porgono gioielli.
Marilyn in questo film indossa gioielli sontuosi come collane, orecchini, bracciali in oro bianco e diamanti. Tra questi vediamo il preziosissimo Moon of Baroda, un diamante giallo paglierino di 24 ct con taglio a pera, appartenuto al Maharaja di Baroda, e passato poi per le mani di Maria Teresa D’Asburgo e Maria Antonietta.
Quale esempio di classe ed eleganza nessuna può rivaleggiare con Audrey Hepburn che in Colazione da Tiffany – film diretto da Blake Edwards nel 1961 – fasciata nel suo celebre tubino nero di Givenchy, si ritrova all’alba di fronte alle vetrine di Tiffany & Co con cappuccino e danese, occhiali da sole e lunghi guanti di satin, e al collo una bellissima collana di perle coltivate con importante centrale di oro bianco e diamanti che scende lungo la schiena.
In realtà le collane indossate dall’attrice furono due: la prima fu disegnata per Tiffany dal famoso designer Schlumberger e usata appositamente per lo shooting fotografico realizzato nel negozio stesso di Tiffany a New York in occasione del lancio del film; la collana era impreziosita dal famoso Tiffany Diamond: un diamante giallo dell’eccezionale peso di 128 carati. La seconda, di ben altro valore, venne indossata durante le riprese del film, e realizzata dal famoso designer Roger Scemama.
Ci fermiamo qui con la prima parte dell’articolo dedicato al mondo del cinema e dei preziosi. Nella seconda parte, andremo un po’ più avanti nel tempo e vi racconteremo altre storie, aneddoti e intrecci inattesi di cui sono protagonisti i due mondi.
Claudia Mozzoni
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